Olbia greca: un eclatante risultato della ricerca archeologica in mostra all'Aeroporto Olbia Costa Smeralda
Art-Port Gallery, Olbia
27 febbraio 2020 - Mostra
Giovedì 27 febbraio, alle ore 11, la Geasar e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Olbia presenteranno all'Art-Port Gallery l'esposizione "Olbia greca”: uno straordinario viaggio nella storia più antica della città di Olbia.
La mostra si apre con la citazione di un testo, riportato sulla Guida della Grecia, dello scrittore e geografo greco Pausania il Periegeta, vissuto nel II secolo d.C., che scrisse: "Giunse in Sardegna un gruppo composto da abitanti della città di Tespi e del territorio di Atene guidato da Iolao, e fondarono la città di Olbìa."
Gli scrittori antichi tramandano, in termini leggendari, che Olbia fu fondata da Greci capitanati da Iolao, nipote ed amante di Hèrakles (Ercole). Al racconto mitico pareva dare fede anche il nome Olbìa, aggettivo greco che significa felice, perché conosciamo altre 8 città greche con questo nome.
L'esposizione illustra il periodo lungo 120 anni, tra il 630 e il 510 a.C., nei quali Olbia è stata l’unica città greca della Sardegna.
Scoperte rivoluzionarie, non solo per la storia della città ma, sotto certi aspetti, per quella dell’intero Mediterraneo Occidentale, che sono state possibili grazie alla costante opera di tutela della città antica, che la Soprintendenza ha condotto dal 1979 ad oggi, sempre garantendo contemporaneamente lo sviluppo dell’Olbia attuale.
La seconda sezione della mostra racconta con un video i 40 anni di scavi di emergenza condotti dal personale della Soprintendenza. Immagini e ricostruzioni storiche di assoluto valore scientifico che mostrano come la città odierna sia collocata su una pluri-stratificazione di civiltà differenti, costituita da ben 9 fasi, delle quali danno ampia lettura le sale del Museo Archeologico del comune di Olbia.
La mostra sarà visitabile fino all'8 aprile 2020, ad ingresso libero, nella sala museale al primo piano dell'Aerostazione in area partenze.